Leonardo Cyber Security e NATO: le minacce informatiche alla sicurezza stanno diventando non solo sempre più frequenti ma complesse, distruttive e coercitive.
L’obiettivo della NATO e dei suoi alleati è quello però quello di adattarsi a al panorama delle minacce informatiche, affidandosi a difese sempre più forti e resistenti per gestire i rischi e soprattutto la sicurezza. Leonardo collabora con l’agenzia NCI dal 2012 per proteggere le infrastrutture dei sistemi di comunicazione e informazione della NATO. Non è poco, perché Leonardo è a tutti gli effetti il “cyber defence mission partner” della NATO, alla quale garantisce servizi di protezione dalle minacce informatiche in tutto il mondo (oltre 70.000 utenti). Nel 2016 Leonardo e NCIA hanno firmato l’IPA (Industrial Partnership Agreement), un accordo di partnership industriale per condividere informazioni sulla sicurezza informatica.
Il nuovo accordo, invece, che porta il nome di “NCIRC — CSSS” (NATO Security Incident Response Capability — Cyber Security Support Services) riguarda le attività di sicurezza cibernetica erogate da Leonardo (ex Finmeccanica) nell’ambito del programma NCIRC — FOC (Full Operational Capability). Ovvero, per altri 18 mesi vengono estesi servizi di protezione per supportare e aumentare la resilienza dell’Alleanza Atlantica nello svolgimento della propria missione in circa 29 paesi. Parallelamente NATO e UE stanno rafforzando la loro cooperazione in materia di difesa informatica, in particolare nei settori dello scambio di informazioni , formazione, ricerca ed esercitazioni.
La difesa informatica, infatti, fa parte del compito principale della NATO di difesa collettiva: nel luglio del 2016, gli Alleati hanno infatti riaffermato il mandato difensivo della NATO, riconoscendo il cyberspazio come un dominio di operazioni in cui bisogna difendersi con la stessa efficacia che ha in aria, a terra e in mare.
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Infrastrutture critiche e Covid: i cambiamenti apportati dalla pandemia globale COVID 19 stanno esacerbando le vulnerabilità nell'economia globale, tra cui il rischio di paralizzare gli attacchi informatici contro infrastrutture critiche come la rete elettrica.
l modo di vivere del nostro Vecchio Contintente e quella del mondo sta per essere cambiato per sempre? Gli eventi degli ultimi mesi fanno riflettere. Le crescenti tensioni in atto, aggravate dall’epidemia, non solo mettono in chiaro la fragilità dei nostri sistemi ma ci avvertono di un rischio dal quale biosgna mettersi al riparo. Oggi dipendiamo come non mai da Internet che sostiene a sua volta le infrastrutture critiche, come la distriubuzione di energia elettrica. A rischio quindi sono le infrastrutture pubbliche: esempio è stata l’incursione informatica nel sistema idrico israeliano, un attacco hacker “altamente accurato”.
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Intelligenza artificiale e sicurezza: siamo in grado di controllarla?
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Attraverso dei calcoli teorici, un team di scienziati tra cui quelli del Center for Humans and Machines del Max Planck Institute for Human Development, mostra però che non sarebbe possibile controllare un'IA superintelligente. Il problema starebbe nella prevenzione del danno: lo studio è stato impostato su 2 diversi metodi per controllare il software: uno per isolare il software da internet e il secondo attraverso la programmazione di un algortimo che gli impedisca di danneggiare in qualsiasi circostanza. Questo per arrestarla se considerata pericolosa.
Il primo metodo ha impedito alla tecnologia di svolgere le sue funzioni di base, ma, cosa preoccupante, sembra che non ci sia un algoritmo in grado di garantire una prevenzione dal danno. Ovvero, il problema del contenimento è incomputabile, cioè nessun singolo algoritmo può trovare una soluzione per determinare se un'IA produrrebbe danni al mondo.
Una strategia di sicurezza completa nell'ambiente delle minacce di oggi richiede soluzioni che tengano conto sia della sicurezza fisica che di quella informatica, perché anche le minacce informatiche sono minacce fisiche. Pensando alla sicurezza cyber-fisica in modo unificato, i leader possono investire in una tecnologia digitale avanzata che rende la loro rete e le loro strutture più sicure.
“Il mondo fisico, reale, sta diventando sempre più saturo di oggetti che hanno una capacità di calcolo e che comunicano con la rete, tra loro o con gli utenti / cittadini. Praticamente tutto, nel prossimo futuro, sarà interconnesso e dovrà raccogliere informazioni, prendere decisioni autonome e rispondere a stimoli predefiniti.
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Nell'ultimo mese, Luglio 2020, il numero degli attacchi informatici è aumentato rispetto al mese di giugno. Secondo TG Soft Cyber Security Specialist - TGSoft.it - c'è una crescita del numero dei cluster di malware rispetto al mese precedente. Secondo il Cyber Threat Report di Luglio, nella prima parte del mese è stata registrao un aumento dei malware attraverso campagne malspam, vari password stealer come AgentTesla, MassLogger e FormBook.
Ma la novità, tra le minacce informatiche, c'è il ritorno di Emotet, famoso per essere il più pericoloso framework criminale di cyber spionaggio.
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Mentre Oms e Iss scendono in campo contro le notizie false [fake news] che crescono in modo esponenziale sui social media, pregando di non dare credito alle fonti non ufficiali, i criminali informatici approfittano della situazione di paura globale ed entrano in azione. Il Coronavirus diventa così un’esca o meglio un’arma di facile portata.
E’ di pochi giorni fa il comunicato del Singapore Computer Emergency Response Team che avvisa che i criminali informatici stanno sfruttando la situazione del Wuhan Coronavirus per condurre attività informatiche dannose attraverso mezzi come e-mail o messaggi che inducono gli utenti ad aprire allegati dannosi offrendo ulteriori informazioni relative alla situazione sull’epidemia.
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Gli hacker stanno lavorando instancabilmente per recuperare informazioni sensibili sui risultati della produzione del vaccino Covid 19. Gli esperti di sicurezza la definiscono la guerra per la proprietà intellettuale e si basa su un vero e proprio sequestro di dati sulla produzione di un vaccino che è molto vicino alla definitiva approvazione.
In questa guerra informatica - come si legge sul TheGuardian sono coinvolte le agenzie di intelligence occidentali, tra cui il National Cyber Security Centre britannico, che affermano di essere impegnate a proteggere "le risorse più critiche".
Tra gli esperti Adam Meyers - vice presidente presso l'agenzia di sicurezza IT Crowdstrike - ha affermato che paesi impegnati nel furto delle informazioni e qundi nell'hacking di dati - come Russia o Cina - hanno aumentato le loro attività concentrandole su un solo argomeno: Covid19.
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Tra i maggiori data breach del 2019, ce n’è uno che ha esposto 4,1 miliardi di record.
Recentemente è stato scoperto, su un serve non protetto (accessibile senza password) un gigantesco database di 4 terabytes contenente 1,2 milardi di record di informazioni personali, inclusi account di social media (tra cui Facebook, Linkedin, Twitter), indirizzi e-mail e numeri di telefono, raggiungibili da chiunque. I dati non includonoi informazioni sensibili come numeri di carta di credito o numeri di previdenza sociale. Il server era raggiungibile all’indirizzo: http://35.199.58.125:9200.
La scoperta è stata fatta dal Ceo di Night di Lion Security, Vinny Troia, durante una scansione di routine per individuare i dati non protetti: la maggior parte di questi, ritiene l’esperto in security che ha denunciato il fatto al Federal Bureau of Investigation (FBI), sono raccolti su un server Google Cloud da una società privata, “People Data Labs”. L’amministratore delegato di People Data Labs, Sean Thorne, ha ammesso che alcuni dati prvengono dalla sua azienda ma sospetta che siano stati aggregati da un’altra società che unisce vari data point.
“E’ la prima volta che vedo tutti questi profili social raccolti ed integratu con le informazioni del profilo utente in un unico database di queste dimesnioni” afferma Vinny Troia. Criminali informatici e malintenzionati possono utilizzare tutti questi dati per dirottare gli account
Per verificare la violazione dei propri account si può utilizzare il sito specializzato “Have I Been Pwned“.
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Mentre sta emergendo una nuova tendenza ransomware, ovvero l’utilizzo delle criptovalute come ricatto e pagamento di riscatto,
il 2020 si sta evidenziando come anno cruciale per comprendere e testare quali scenari si delineeranno nella competizione internazionale sul 5G.
Le nuove tecniche dei cyber criminali non solo si affinano diventando sempre più veloci: sembra che si basino anche sull’utilizzo di tecnologie già consoldidate, come i malware di stato.
Ma non solo, il panorama del Cyber Spazio si sta arricchendo di nuovi ma anche da vecchi elementi che tornano alla ribalta: tra questi il grande ritorno degli hacktivisti.
In materia di difesa invece Il Dipartimento della Difesa, adotterà presto una serie di precise regole per lo sviluppo e l’utilzzo dell’intelligenza artificiale.
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Attacchi informatici e ransomware agli ospedali non sono un caso solo italiano: la sanità è sotto attacco in tutto il mondo. L’utlizzo poi dello IoT aumenta esponenzialmente l’esposizione ai data breach.
Questi dispositivi medici in rete e altre tecnologie mobili per la salute (mHealth) sono un’arma a doppio taglio: hanno il potenziale per svolgere un ruolo di trasformazione nell’assistenza sanitaria, ma allo stesso tempo possono diventare un veicolo che espone i pazienti e gli operatori sanitari alla sicurezza e rischi per la sicurezza informatica come essere violato, essere infettati da malware ed essere vulnerabili ad accessi non autorizzati.
Pacemaker e defibrillatori impiantati che informano i medici in tempo reale sul comportamento del tuo cuore e che reagiscono ad ogni problema stimolando il muscolo a ripartire o cambiare ritmo, tutti questi dispositivi comunicano continuamente dall’interno del tuo corpo con una piccola scatola all’esterno, in mettiti in contatto con il medico che ti sta curando.
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Rassegna stampa delle notizie su Leonardo Spa, azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio, sicurezza e cybersecurity.
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Leonardo CyberSecurity e NATO
Il nuovo accordo “NCIRC — CSSS” (NATO Security Incident Response Capability — Cyber Security Support Services) che riguarda le attività di sicurezza cibernetica erogate da Leonardo (ex Finmeccanica) nell’ambito del programma NCIRC — FOC (Full Operational Capability), è stato esteso per altri 18 mesi. PNATO e UE stanno rafforzando la loro cooperazione in materia di difesa informatica, in particolare nei settori dello scambio di informazioni , formazione, ricerca ed esercitazioni.
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Andrea Biraghi ex capo divisione Cyber Security Leonardo ex Finmeccanica, ora CEO Gruppo Comdata. Ex Amministratore Delegato E-Security e Cyberlabs,
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