Appuntidicampo - Appunti Di Campo

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3 years ago

Umani, troppo umani.

Sono arrivata alla seguente conclusione: tumblr è il social più umano su cui sono stata.

Sí lo so, vi ho rotto giá nel post precedente con la riflessione antropologia, tumblr e umani. Abbondare è sempre meglio, cit.

Dicevo.

Tumblr è il social che ti induce inevitabilmente ad "affezionarti" al mondo interiore delle persone: i racconti del quotidiano, le piccole o grandi sfide, i progetti futuri, le raccolte di pensieri... Si va a definire un setting e un'atmosfera così intima e personale, da non essere disturbata o violata...

vabbè la smetto con queste riflessioni da scrittrice squattrinata.

Vorrei, invece, aprirmi ad una riflessione, se me lo concedi. Per te: cosa significa condividere un post?

giuro che non sto facendo ricerche di mercato per conto di tumblr per migliorare servizi 💔. La mia è solo deformazione professionale h 24.

2 years ago

In Università ti hanno insegnato solo a confrontarti con dati qualitativi..."i DATi qUanTitAvI snaturano. RestItUiScOnO una FinTa OggETtIVItà""

Sapevo però che sarebbe arrivato questo momento, meglio conosciuto come *l'antropologa si converte al lato """oscuro"""*

In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.
In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.

... e ti saresti incuriosita nel cercare:

In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.

Inizi a creare tabelle, grafici, traducendo gli """esseri umani"""' in dati numerici. Tu due minuti dopo:

In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.
In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.

QUESTA DEFORMAZIONE PROFESSIONALE, sempre in mezzo ai piedi.


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1 year ago
Se Si Chiedesse Di Spiegarne Il Perché Sinceramente, Ricevereste In Cambio Un Niente

Se si chiedesse di spiegarne il perché sinceramente, ricevereste in cambio un niente

2 years ago

| GG/MM/AA |

chissà mai che in futuro non si riescano a decodificare immediatamente anche i nostri pensieri?


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3 years ago

23 Agosto || prendere spunto da Barbara Millicent Robert

Ero al supermercato ed ho visto questa bambola.

23 Agosto || Prendere Spunto Da Barbara Millicent Robert
23 Agosto || Prendere Spunto Da Barbara Millicent Robert

Ha catturato sin da subito la mia attenzione, perché è una Barbie diversa da quelle con cui sono cresciuta. Non avrei mai pensato che questo oggetto fosse l’espressione dei canoni estetici del mio contesto culturale. Ho dovuto aspettare "Antropologia culturale" (primo esame universitario. Che ricordi awww💖) per comprendere quanto quella bambola fosse un prodotto culturale ed artificiale, grazie al saggio di Elizabeth Chin “On the Butt Size of Barbie”.

Osservo questa bambola e penso “Che figata. Guarda un po’ il capitalismo. Fa qualcosa di produttivo e funzionale”. Torno a casa e inizio a documentarmi. Scopro che si tratta di una linea realizzata dalla Mattel, casa produttrice, per sensibilizzare alla diversità e promuovere l’inclusività.

Potevo sottrarmi a sproloquiare...? Ognuno ha le proprie croci. Minchiaterie a parte.

Risulta chiaro che con questa operazione la Mattel si allinea e risente del dibattito culturale del nostro tempo. Ritengo che questa campagna non sia un prodotto del pensiero mainstream o politically correct, ha invece del potenziale, qualcosa da non sottovalutare insomma.

Concepire e produrre una bambola che sia calva, sulla sedia a rotelle o con la vitiligine non è soltanto un'azione volta a far identificare una categoria di persone o per evitare che vengano paturnie alle bambine, perché non sono magre e bionde. Secondo me invece spinge ad "un abituarsi alla differenza", ecco dove sta l'operazione di normalizzazione; per far entrare le persone in un mindset diverso; per evitare che l'attenzione si concentri sulla differenza, per andare oltre il fatto e provare a guardare oltre. Perché se cresci con la normalizzazione della differenza, di conseguenza potrai vedere altro.

Io trovo che questa linea di Barbie sia qualcosa di geniale, perché fin troppo spesso si parla di tematiche sensibili attraverso la retorica e il moralismo. Perché non sensibilizzare a partire dal quotidiano? A tal ragione, ripenso agli studi di Jean-Pierre Warnier sulla materialità e sugli oggetti. L’etnologo francese afferma che gli oggetti sono dotati di una propria ‘agentività’, sono capaci di influenzarci e di modificare il nostro modo di concepire il mondo. Per cui se a quattro anni trovavo ‘normale’ che la Barbie dovesse essere bionda, magra, le generazioni successive guarderanno senza malizia la diversità che segna e caratterizza i nostri giorni.


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4 years ago

How to break the [culture]

Stamattina mi scoccia “vagare” tra le fonti bibliografiche per un argomento che devo approfondire... Allorché entro su tumblr e vengo intasata da immagini, che mi hanno fatta sentire come Alex, ne Arancia meccanica, quando era legato e con delle pinze che lo costringevano a tenere gli occhi aperti mentre gli scorrevano sotto gli occhi alcune scene. Questo provocava in lui dolore e disgusto.

Nel mio caso, sinceramente, non importa descriverle nel dettaglio, è invece d’obbligo andare alla sostanza. Quelle immagini, i temi rappresentati mi hanno indotta a pensare: perché non si possono demolire quelle rappresentazioni culturali? C’è un continuo “parcheggiarsi” negli stessi immaginari...

Ripenso alla lezione della mia prof. di francese su Apollinaire. Ho vividamente impresso il momento in cui indicava che i futuristi si impegnavano a propugnare:

“un’arte e un costume che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale” (ne Treccani, futurismo)

Sostenevano questo in quanto la società moderna, che si stava creando sotto i loro occhi, gli permetteva di immaginare un nuovo mondo...

Dove sta a questo punto lo stimolo per una re-immaginazione?

2 years ago

Spiritismi gramsciani

Gli uomini cercano sempre fuori di sé la ragione dei propri fallimenti spirituali; non vogliono convincersi che la causa ne è sempre e solo la loro animuccia, la loro mancanza di carattere e di intelligenza - Antonio Gramsci

All’interno di questo momento storico, dovrebbe importare non tanto la proposta del centro-destra che, come la sinistra italiana, ha un determinato apparato concettuale che ri-attualizza ad ogni campagna elettorale.

Il ragionamento dovrebbe essere impostato evitando di sclerotizzare le evidenti carenze strutturali dell’idea. Il perno del discorso, invece, dovrebbe ruotare intorno ad un quesito: come mai l’essere umano (occidentale) preferisce costruire un discorso a carattere prettamente svalutativo? Perchè non viene messo nella condizione di elaborare scenari di sviluppo funzionali?


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2 years ago

NESSUNO.

PROPRIO NESSUNO.

24 ore su LINKEDIN:

NESSUNO.

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3 years ago
11.01 || 2 Luglio 
11.01 || 2 Luglio 

11.01 || 2 luglio 

svalvo(la)-menti & l'ignorante coscienza

Ultimamente stanno proliferando, sul mio feed instagram, profili di influencers o, informalmente chiamati da me, simil-intellettuali 2.0 che portano avanti le loro idee in un modo che mi fa pensare. Questi hanno “l’obiettivo” di illuminare e guidare le coscienze, per emanciparle dallo stato di ignorantaggine.

Penso “Operazione nobile, no?”. “No!” (Scusate, ma colgo l’esortazione della mia prof. di Tecniche della ricerca etnografica mi ha sempre detto: “Non accontentatevi mai di come stanno le cose”).

Il motivo della mia disapprovazione dipende dal fatto che queste persone forniscono solo parzialmente i mezzi per l’emancipazione del pensiero critico. Nel momento in cui inculcano - estremizzo, concedetemelo - “questo è giusto da pensare” e quest’altro, invece, “non lo è”: si rafforza la polarizzazione del pensiero. Attraverso le ig stories e i post, gli intellettuali 2.0 offrono modelli e interpretazioni su come pensare e guardare la realtà, così facendo: dove si creano le occasioni per riflettere criticamente? E i momenti in cui i soggetti ripensano e si pongono, attiva-mente, verso quei contenuti?

NB: É sempre bene ricordare, da un punto di vista antropologico, che l’emancipazione o l’ignoranza sono costrutti culturali, dispositivi creati dagli uomini per definire prospettive e condizioni dello stare al mondo.


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3 years ago
Bernardino Palumbo, L'Unesco E Il Campanile. Antropologia, Politica E Beni Culturali In Sicilia Orientale

Bernardino Palumbo, L'Unesco e il campanile. Antropologia, politica e beni culturali in Sicilia orientale (2003)

  • pontepotente
    pontepotente liked this · 4 years ago
  • appuntidicampo
    appuntidicampo reblogged this · 4 years ago
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|lo sguardo di un'aspirante antropologa sul mondo|

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