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Durante l’incontro a Ginevra tra Joe Biden e Valdimir Putin, in materia di cyber security, il presidente della Russia ha proposto zone sicure per gli obiettivi contro le infrastrutture critiche.
Tra i punti cruciali dell’incontro, che hanno riguardato il nucleare, l’Ucraina e lo scambio di detenuti, la cyber security ha rappresentato uun momento di dialogo tra i due paesi che è appena iniziato. Quello che è chiaro è che i rapporti tra i due paesi devono diventare stabili e in uncerto modo, a richiesta di Putin, prevedibili. L’agenda di Biden invece si è dichiarata non contro la Russia ma volta a proteggere i propri cittadini americani: “un’altra Guerra Fredda non sarebbe nell’interesse di nessuno”, ha affermato. Su questo punto quindi Washington ha dichiarato una linea alquanto ferma.
«Noi continueremo a sollevare questioni per casi come Alexei Navalny e tutte le questioni legate ai diritti umani. L’ho detto a Putin. Non tollereremo violazioni dei diritti democratici e risponderemo. Ho detto a Putin che ci sono delle regole di base che vanno rispettate».
Riguardo alla proposta sulla protezione delle infrastrutture critiche contro l’hacking, una proposta è stata fatta, ma alcuni esperti di infosec sono scettici a tale riguardo, ovvero che un tale accordo possa essere applicato.
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