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Google avvisa: una nuova tecnica può rendere il malware non rilevabile su Windows. I ricercatori hanno rivelato una nuova tecnica per eludere deliberatamente il rilevamento del malware, tramite l’aiuto di firme digitali non valide dei payload di malware. L’analisi del certificato viene quindi interrotta per evitare il rilevamento.
La nuova tecnica è attualamente utilizzata dal cyber crime a proprio beneficio. Inoltre, gli aggressori in grado di nascondere la propria identità nelle firme senza comprometterne l’integrità, possono evitare il rilevamento più a lungo, e prolungare la durata dei certificati di firma del codice per infettare più sistemi.
“Gli aggressori hanno creato firme di codice non valide che sono considerate valide da Windows ma non possono essere decodificate o verificate dal codice OpenSSL, che viene utilizzato in numerosi prodotti di scansione di sicurezza”
Neel Mehta di Google Threat Analysis Group
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Crescono e si moltiplicano le nuove bande ransomware cyber crime: con due nuovi programmi di ransomware-as-service (RaaS).
Le nuove bande di ransomware — Haron e BlackMatter — emergono sui forum di criminalità informatica nella Draknet e si professano come i successori dei due famigerati gruppi DarkSide e REvil che hanno compiuto gli attacchi a Colonial Pipeline e Kaseya negli ultimi mesi.
Il gruppo Blackmatter hanno comunque annunciato che i nuovi programmi ansomware-as-service (RaaS) non colpiranno organizzazioni come sanità, infrastrutture critiche, petrolio e del gas, della difesa, del non profit e del governo.
Secondo Flashpoint, l’attore di minacce BlackMatter ha registrato un account sui forum in lingua russa XSS e Exploit il 19 luglio, seguito rapidamente da un post in cui affermava che stava cercando di acquistare l’accesso a reti aziendali infette che comprendono tra 500 e 15.000 host nel Stati Uniti, Canada, Australia e Regno Unito e con un fatturato di oltre $ 100 milioni all’anno, che potrebbe suggerire un’operazione ransomware su larga scala.
Il gruppo Haron è invece stato segnalato dalla società di sicurezza sudcoreana S2W Labs – che hanno esaminato esaminato il primo campione di malware – ed ha fatto la sua comparsa nel mese di Luglio 2021. Oltre a questi due gruppi non è eslcuso che “là fuori” possano essrcene altri.
contiuna su AndreaBiraghiBlog
Con l’evolversi della tecnologia i cyber criminali hanno una leva aggiuntiva nei loro attacchi per farsi pagare il riscatto: gli attacchi all’integrità dei dati nel ransomware. Gli attacchi ransoware nel 2020 sono diventati sempre più agressivi e numerosi, ma i pericoli non sono destinati a diminuire.
Il disruptionware è un malware progettato per sospendere la produttività aziendale compromettendo la disponibilità, l’integrità e la confidenzialità dei dati, dei sistemi e delle reti
Le nuove tendenze dell’attacco seguono due linee:
1 – Se l’azienda attaccata decide di non pagare il riscatto i suoi dati potrebbero subire delle discrepanze, danneggiando i loro servizi o ancora peggio utilizzare dei dati che potrebbero generare errori se il malinrtenzionato ha agito sui backup.
2 – Se l’azienda decidesse invece di pagare per recuperare i propri dati, gli errori immessi potrebbero esser il cavallo di Troia per chiedere ulteriori riscatti e pagamenti.
Questo darebbbe il via a danni reputazionali di grandi dimensioni che diventerebbero semplicemente irrecuperabili. Questa è la nuova tendenza del Ransomware 3.0.
Cyber crime: Berlino si sta preparando a sanzionare un gruppo di hacker russi. L'accusa è contro un noto hacker collegato al servizio di intelligence di Mosca. L'attacco in considerazione è quello del Bundestag nel 2015 per il quale oggi arrivano le prove trovate dal governo tedesco.
Articolo integrale su Andrea Biraghi CyberSecurity Blog
Sembra che le cose siano cambiate dopo la dichiarazione del cancelliere Angela Merkel che - precedentemente riluttante a rimproverare la Russia per gli attacchi informatici - ha dichiarato il mese scorso che Berlino non può ancora "semplicemente ignorare" un attacco "scandaloso", per questo si attende una risposta dell'UE. Ciò rappresenterebbe una svolta contro il crimine informatico da parte dell'Europa: i diplomatici si sono riuniti mercoledì a Bruxelles per discutere se la risposta debba utilizzare un nuovo regime di sanzioni informatiche.
Il bersaglio di Berlino nella lotta contro il cyber crime, oltre al gruppo di criminali informatici, porta il nome di Dmitry Sergeyevich Badin.
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