Campagne di spionaggio e hacking: mentre Microsoft avvisa che il gruppo APT Nobelium – il collettivo hacker legato all’intelligence russa – ha colpito ancora, un report dell’FSB avvisa che hacker stranieri hanno compromesso le agenzie federali russe in una campagna di spionaggio digitale che i funzionari russi hanno descritto come senza precedenti per portata e raffinatezza.
Nella scorsa settimana Microsoft ha osservato un’ondata di attacchi informatici verso 150 diverse organizzazioni – tra agenzie governative e organizzazioni non governative – che ha preso di mira circa 3.000 account di posta elettronica. La maggior quota di attacchi è stata diretta verso gli Stati Uniti ma il numero delle vittime si è eseto sino a 24 diversi paesi. Un quarto delle organizzazioni coinvolte sono coinvolte in attività di sviluppo internazionale, umanitarie e per i diritti umani.
Gli attacchi – secondo gli esperti di sicurezza – sembrano fare parte di una campagna di raccolta informazioni presso le agenzie governative coinvolte nella politica estera. Microsoft – che continua a monitorare la situazione ha avvisato gli utenti di aumentare l’attenzione sulle partiche di sicurezza informatica – compreso l’utilizzo dell’autenticazione a più fattori, dell’antivirus – avvisando di non cliccare collegamenti sospetti nelle e-mail, a meno che non sia possibile confermare l’affidabilità per ridurre al minimo il rischio di phishing. Le Formiche evidenziano come l’attacco si sia svolto in vista del bilaterale Biden-Putin.
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Le insidie dei deepfake vengono raccontate per la prima volta dal Rapporto dei ricercatori della società di sicurezza informatica Deeptrace: il numero di video manipolati, riporta LabParlmanento.it è raddoppiato rispetto al 2018: “a settembre 2019 si contavano qualcosa come 14.678 video contraffatti” e il 96% dei video contraffatti fanno riferimento alla pornografia. Ma le contraffazioni riguardano anche i “falsi politici” costruiti appositamente per indebolire le domocrazie.
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Le fake news discreditano la vera informazione, minacciando anche la libertà di stampa e la verità: il report 2017 di Reporters Sans Frontier spiega il perchè. Continuare ad agire su questo versante è quindi molto imporante.
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Asia: hacker cinesi prendono di mira le telecomunicazioni
Da anni tre distinti gruppi hacker cinesi operano per conto dello stato organizzando attacchi informatici per colpire le reti di almeno cinque società di telecomunicazioni del Sud-Est Asiatico.
Martedì la società di sicurezza Cybereason Inc. ha pubblicato un rapporto. L’analisi tecnica afferma che i gruppi hacker hanno condotto una campagna in tutto il sud-est asiatico dal 2017 al 2021 n alcuni casi sfruttando le vulnerabilità della sicurezza nei server Exchange di Microsoft Corp. per ottenere l’accesso ai sistemi interni delle società di telecomunicazioni. Lior Rochberger, Tom Fakterman, Daniel Frank e Assaf Dahan di Cybereason hanno rivelato che l’obiettivo è quello di tenere un monitorgaggio contino per facilitare lo spionaggio informatico:
“L’obiettivo degli aggressori dietro queste intrusioni era quello di ottenere e mantenere l’accesso continuo ai fornitori di telecomunicazioni e facilitare lo spionaggio informatico raccogliendo informazioni sensibili, compromettendo risorse aziendali di alto profilo come i server di fatturazione che contengono dati Call Detail Record (CDR), così come i componenti di rete chiave come i controller di dominio, i server Web e i server Microsoft Exchange”.
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Protezione dei dati, social media e minori: intanto Tik Tok – il social network che permette creare e pubblicare video creativi che diventano virali – si deve di fatto fermare in Italia fino al 15 febbraio. La decisione è del Garante Privacy per la riservatezza dei dati personali.
La ragione del blocco sta nella mancanza di strumenti di accertamento sicuri dell’identità e soprattutto dell’età di chi la utilizza. Il blocco così è stato stabilito – per tutti gli account del social – “per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica”, che dovrebbe rispettare il divieto dell’iscrizione agli under 13.
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COVID-19 e sicurezza informatica: qual è la loro connessione?
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Andrea Biraghi CyberSecurity
Paura e perdita di privacy sono i primi elementi che li accomunano, nella necessità d proteggere se stessi e gli altri e nell’affrontare sfide per garantire la sicurezza di tutte le parti interessate.
Allo stesso modo il settore della cyber security ha imparato grandi lezioni della pandemia: tra queste la flessibilità verso le sfide tecnologiche. I cambiamenti infatti, apportarti dall’emergenza sanitaria globale, hanno esarcerbato le vulnerabilità dell’economia globale.
Il Covid – come la sicurezza informatica – è diventata una sfida strategica dell’Europa da una parte e l’intelligence mondiale per innalzare la difesa anche su reti ed infrastrutture.
I cambiamenti apportati dalla pandemia globale COVID 19 stanno esacerbando infatti le vulnerabilità nell’economia globale, tra cui il rischio di paralizzare gli attacchi informatici contro infrastrutture critiche come la rete elettrica.
Il progetto SPARTA finanziato dall’UE ha recentemente lanciato una serie speciale di podcast in tre parti che esplora come covid-19 e sicurezza informatica si influenzano a vicenda e le sfide coinvolte nel garantire la sicurezza di tutte le parti interessate.
Spyware Pegasus: serve una migliore regolamentazione della tecnologia di sorveglianza e a chiederla è l'ONU.
Lunedì le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme per le notizie secondo cui diversi governi hanno utilizzato malware per telefoni israeliani per spiare attivisti, giornalisti e altri, sottolineando l'urgente necessità di una migliore regolamentazione della tecnologia di sorveglianza.
L'uso del malware "Pegasus" per curiosare nelle comunicazioni telefoniche di politici, giornalisti, attivisti e uomini d'affari è stato rivelato dall'outlet francese Forbidden Stories e dal gruppo per i diritti umani Amnesty International. Queste ONG hanno ottenuto un elenco trapelato di 50.000 numeri di telefono, alcuni dei quali presumibilmente violati dal malware Pegasus, e hanno condiviso i dati con 17 media. Le Monde era uno di questi punti vendita, che domenica ha iniziato a pubblicare storie sulle violazioni della sicurezza.
Nel frattempo il The Washington Post, il The Guardian e Le Monde, insieme ad altri media internazionali hanno rivelato uno spionaggio potenzialmente molto più esteso di quanto si pensasse in precedenza utilizzando il malware del gruppo NSO di Israele, in grado di accendere la fotocamera o il microfono di un telefono e raccogliere i suoi dati.
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Gli strumenti di sicurezza dell’Intelligenza Artificiale possono aiutare a mitigare i bias negli algoritmi.
Bias: forma di distorsione cognitiva causata dal pregiudizio e può influenzare ideologie, opinioni e comportamenti. In informatica, il bias algoritmico è un errore dovuto da assunzioni errate nel processo di apprendimento automatico.
Così anche gli algortimi sbagliano, in base ad errori sistematici di giudizio o di interpretazione, portando a un errore di valutazione o a formulare giudizi poco oggettivi. Tutto ciò avviene nel processo di apprendimento automatico o in base a set di dati errati.
Però, man mano che l’IA prolifera, i ricercatori iniziano a richiedere tecnologie che possano favorire la fiducia nei sistemi basati sull’IA. Ad oggi i consumatori sono incerti se afidarsi o meno ad una decisione presa da un sistema di intelligenza artificiale. Ad esempio per ciò che riguarda un prestito bancario, ad esempio. Hanno paura per lo più di decisioni rischiose. L’equità, inoltre, può essere una qualità che sfugge ai sistemi di intelligenza artificiale, ma questo avviene principalmente a causa di distorsioni negli algoritmi e nei set di dati.
Così i ricercatori cercano di addestrare sistemi sempre più sicuri e gli strumenti di sicurezza vengono appunto progettati per impedire che i sistemi stessi assumano comportamenti rischiosi. Si è iniziato anche a etichettare i vari comportamenti con ricompense, per fa apprendere l’IA in modo interattivo.
Gli strumenti di sicurezza così cercano anche di affrontare la mitigazione dei così detti “pregiudizi” che si formano duramte la fase della progettazione e training.
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Cyber Security e AI: tra le previsioni per il 2020 l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML) c’è la gestione degli asset management, con il successivo miglioramento della resilenza degli endpoint. Un altro punto importante riguarda il rilevamento delle minacce informatiche: l’AI è infatti in grado di esaminare una vasta gamma di set di dati, arrivando a risultati sempre più precisi. Automatizzare le operazioni di sicurezza, che stanno diventando un problema di big data, diventerà via via più importante, e l’umo da solo non rappresenta più una risposta efficace.
Se l’AI può rappresentare una soluzione per i professionisti della sicurezza informatica, per contrastare in modo veloce ed efficace gli attacchi, potrebbe però diventare un’arma nelle mani dei criminali informatici. Gli aggressori infatti dipenderanno sempre più da questa tecnologia per risucire a decodificare i meccanisimi di difesa delle organizzazioni, arrivando a simulare gli schemi comportamentali per infiltrarsi nei sistemi. Le loro reti infatti stanno aggiornando le tecniche di hacking e per contrastarli non basterà l’intervento umano: ricordiamoci che ad un criminale informatico basta solo una porta aperta per entrare, mentre un sistema per difendersi le deve tenere tutte chiuse. Le possibili falle sono numerose e l’intensificazione delle soluzioni attraverso l’innovazione e la tecnologia è indispensabile.
ll problema della sicurezza legata agli algortimi AI è nota da tempo: tra le vulnerabilità tempo fa era stata rilevata quella legata al riconsocimento delle email spam, oltre al problema delle contaminazioni di dati attraverso il poisoning.
Di recente le comunità scientifiche stanno lavorando proprio al problema della sicurezza: le contromisure che si stanno adottando sono volte a mitigare la vulnerabilità degli algoritmi, legata al fatto che nessuno di loro è stato progettato per riconoscere alcune particolari trasformazioni ostili dei dati in ingresso.
Se nel 2020 è previsto che almeno il 63% delle imprese adotterà sistemi e soluzioni di intelligenza artificiale è perchè quest’ultima è in grado di offrire un ambiente più sicuro. Ma anche i sistemi AI possiedono potenziali vulnerabilità, basti pensare alle implicazioni del’Internet of Things (IoT) o ai veicoli a guida automatica (self-driving cars). I sistemi IoT sono infatti esposti a rischi collegati alla sicurezza: oggi è quindi indispensabile proteggerli e quanto mai sono importanti soluzioni di cyber security per risolvere le loro vulnerabilità. Diviene anche fondamentale lo sviluppo di modelli di digital forensics per recuperare le prove degli attacchi.
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Reti informatiche delle società di telecomunicazioni sotto attacco
Le società di telecomunicazioni sono state a lungo un obiettivo primario per gli stati-nazione, con attacchi o tentativi visti da Cina, Russia, Iran e altri paesi e secondo il rapporto LightBasin (UNC1945) si rivolge costantemente al settore su scala globale almeno dal 2016. Il gruppo ha compromesso — con successo — almeno 13 gruppi di telecomunicazioni solo negli ultimi due anni.
Adam Meyers di CrowdStrike ha affermato che la sua azienda ha raccolto le informazioni rispondendo a incidenti in più paesi, qundi martedi la società ha pubblicato tutti dettagli tecnici per consentire ad altre società di verificare attacchi simili. Meyers ha infatti sottolineato la criticità di proteggere tutti gli aspetti dell’infrastruttura di telecomunicazioni che sono sotto attaccao e che secondo sempre la società continueranno ad essere prese di mira.
LightBasin inizialmente ha avuto accesso al primo server eDNS tramite SSH da una delle altre società di telecomunicazioni sotto attacco e compromesse, utilizzando password estremamente deboli e di terze parti (ad es. Huawei).
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La cyber security nel settore marittimo - a causa del crescente numero di attacchi informatci contro organizzazioni marittime - è una delle priorità assolute in termini di sicurezza e difesa.
Gli attacchi informatici ai sistemi e alle tecnologie operative del settore infatti hanno avuto un aumento globale del 900% negli ultimi tre anni (dati International Maritime Organization’s - IMO).
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.."i pericoli derivanti dagli attacchi cyber non riguardano solo i sistemi informatici delle compagnie di navigazione ed i dati sensibili ivi contenuti, ma coinvolge anche le stesse navi, le quali sono sempre più computerizzate e quindi anch’esse esposte alla pirateria informatica".
Problemi con il trasferimento dei dati
Problemi con l'attrezzatura e l'hardware di bordo
Perdita o manipolazione di dati esterni del sensore, fondamentali per il funzionamento di una nave.
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NorthVPN ha classificato 50 paesi in tutto il mondo e ha scoperto che nella più alta fascia si rischio si trovano i paesi più sviluppati.
Ciò significa che economie ad alto reddito, infrastrutture tecnologiche avanzate, alti livelli di urbanizzazione e digitalizzazione comportano un livello più elevato di crimini informatici e quindi un aumento di vulnerabilità. Questa potrebbe essere una nota dolente per l'Italia sotto asedio di malware e ransomware, cosa che, su scala mondiale, le ha fatto scalare le vette per ciò che concerne malware e macromalware. Non ultimo il Netwire malware che ha preso di mira proprio l'Italia - sino al 2012 - nei suoi target toccando uno dei settori più forti.
Il rapporto di NorthVPN allerta sulle aree più pericolose al mondo per svolgere attività online: uno dei fattori presi in considerazione è il tasso di penetrazione di Internet da parte della popolazione.
Cybercrime vulnerabilità dei paesi: L'informazione curiosa che emerge dal rapporto è che tra i fattori con maggior impatto al rischio ci sono: l'esposizione alle minacce e il reddito. Questo collocherebbe il Regno Unito (UK) al primo posto e gli Stati Uniti d'America (USA) al secondo.
Leggi l’articolo - Cybercrime: vulnerabilità dei paesi a confronto nel report di NorthVPN
Andrea Biraghi ex capo divisione Cyber Security Leonardo ex Finmeccanica, ora CEO Gruppo Comdata. Ex Amministratore Delegato E-Security e Cyberlabs,
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