Pegasus spyware: l’hacking tool per spiare giornalisti e attivisti
l leak contine circa 5.000 numeri di telefono. il TheGuardian riporta che “si ritiene che un gruppo di 10 governi siano clienti NSO che aggiungono numeri al sistema, con l’elenco che include Azerbaigian, Kazakistan, Ruanda ed Emirati Arabi Uniti, tra gli altri”.
NSO Group è noto per la produzione di strumenti di hacking, utilizzati dai governi e dalle forze dell’ordine di tutto il mondo. Lo strumento più noto dell’azienda è “Pegasus”, uno spyware in grado di eseguire il jailbreak di un dispositivo come un iPhone, installare malware e consentire l’esportazione dei dati dell’utente.
Il malware può violare sia gli smartphone con sistema Android sia iOS, lasciando pche tracce. Entra in azione grazie ad un click dell’utente su un link dannoso ricevuto — si insinua all’interno del dispostivo accendendo ad informazioni come: foto, registrazioni, passwords, localzzazione, registri chiamate e post pubblicati sui social. Inoltre Pegasus consente di abilitare telecamere e microfoni in segreto, leggere messaggi crittografati e registrare telefonate. È stato anche possibile acquisire le coordinate GPS, consentendo il monitoraggio in tempo reale e la registrazione di dove si trovava il bersaglio.
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Nasce in #Canada un nuovo centro specializato, lo SHIELD Automotive Cybersecurity Centre of Excellence, che ha sede presso l’Università di Windsor. Il suo compito sarà distribuire le conoscenze sulla riduzione delle #vulnerabilità cibernetiche all’interno delle #automobili e dei loro componenti tra produttori, ricercatori e automobilisti, con l’intenzione di offrire servizi di consulenza e test alle piccole e medie imprese canadesi. Il messaggio è quello legato alla supply chain, considerando i tanti partner coivolti, dai produttori di componenti, agli assemblatori, agli operatori di rete, agli amministratori, ai gestori dei parcheggi e agli automobilisti.
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Sicurezza IoT (internet of things): proteggere le tecnologie emergenti
Ma perché la sicurezza IoT è necessaria ed importante?
Leggi anche: IoT e sicurezza informatica: perchè conta
Dopotutto, le tecnologie “intelligenti” dovrebbero anche essere sicure, giusto? Se però alla nostra rete continuiamo ad aggiungere dispositivi più punti di ingresso andremo a creare e se solo uno di questi dispositivi presenta una vulnerabilità può essere la porta attraverso la quale entrerà un malintenzionato, mettendo i nostri dati a richio. Pensiamo poi a coa può succedere ad un’azienda o ad un’organizzazione.
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Infrastrutture critiche e Covid: i cambiamenti apportati dalla pandemia globale COVID 19 stanno esacerbando le vulnerabilità nell'economia globale, tra cui il rischio di paralizzare gli attacchi informatici contro infrastrutture critiche come la rete elettrica.
l modo di vivere del nostro Vecchio Contintente e quella del mondo sta per essere cambiato per sempre? Gli eventi degli ultimi mesi fanno riflettere. Le crescenti tensioni in atto, aggravate dall’epidemia, non solo mettono in chiaro la fragilità dei nostri sistemi ma ci avvertono di un rischio dal quale biosgna mettersi al riparo. Oggi dipendiamo come non mai da Internet che sostiene a sua volta le infrastrutture critiche, come la distriubuzione di energia elettrica. A rischio quindi sono le infrastrutture pubbliche: esempio è stata l’incursione informatica nel sistema idrico israeliano, un attacco hacker “altamente accurato”.
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Con l’evolversi della tecnologia i cyber criminali hanno una leva aggiuntiva nei loro attacchi per farsi pagare il riscatto: gli attacchi all’integrità dei dati nel ransomware. Gli attacchi ransoware nel 2020 sono diventati sempre più agressivi e numerosi, ma i pericoli non sono destinati a diminuire.
Il disruptionware è un malware progettato per sospendere la produttività aziendale compromettendo la disponibilità, l’integrità e la confidenzialità dei dati, dei sistemi e delle reti
Le nuove tendenze dell’attacco seguono due linee:
1 – Se l’azienda attaccata decide di non pagare il riscatto i suoi dati potrebbero subire delle discrepanze, danneggiando i loro servizi o ancora peggio utilizzare dei dati che potrebbero generare errori se il malinrtenzionato ha agito sui backup.
2 – Se l’azienda decidesse invece di pagare per recuperare i propri dati, gli errori immessi potrebbero esser il cavallo di Troia per chiedere ulteriori riscatti e pagamenti.
Questo darebbbe il via a danni reputazionali di grandi dimensioni che diventerebbero semplicemente irrecuperabili. Questa è la nuova tendenza del Ransomware 3.0.
La sicurezza informatica aerospaziale richiede un approcio qualificato e maturo: questo è stato il messaggio principale della conferenza intenazionale Cyber Security for Aerospace nella sede di Leonardo a Chieti.
La conferenza con l’obiettivo di affrontare e approfondire i temi legati alla sicurezza informatica per il settore aerospaziale ha coiciso con l’inaugurazione della nuova Customer Experience Area di Leonardo e l’ufficializzazione degli ultimi dati relativi al progetto Cyber trainer sviluppato da Leonardo in collaborazione con l’Ateneo Aquilano e la Regione Abruzzo. Cyber Trainer addestrerà gli operatori della cyber security che testarenno nuove tecnologie contro le minacce informatiche.
Il settore dell’Aerospazio sta attraversando infatti un periodo di cambiamenti tecnologi e digitali radicali: la space economy attrae cifre sempre più ingenti, ma gli attacchi informatici mettono a repentaglio il settore. Ciò confermato anche da un rapporto di Kaspersky in collaborazione con la Zayed University di Dubai, intitolato Cyberthreat profile of space infrastructure.
Le minacce alle infrastrutture sono esaminate in dettaglio, in un momento in cui sempre più paesi – tra stati e aziende private – stanno puntando in questa direzione, non ultimi gli Emirati Arabi Uniti con la missione Hope.
Finanziata dall’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, la Zayed University (ZU) ha progettato una camera di simulazione di Marte per studiare l’ambiente del pianeta rosso prima delle missioni con equipaggio. Inoltre, i ricercatori ZU hanno pubblicato una libreria di firme spettrali per l’ambiente degli Emirati Arabi Uniti utilizzando sensori remoti iperspettrali e altri.
L’infrastruttura spaziale comprende sistemi mission-critical come razzi, stazioni orbitali, satelliti, sistemi aerei senza equipaggio, sonde spaziali, robotica e sistemi di comunicazione spazio-terra. Proprio come qualsiasi altra infrastruttura critica, quella spaziale spesso incorpora una rete aziendale che ospita servizi di posta elettronica, servizi elettronici e file server e i dati raccolti da sonde, sistemi e sensori.
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Quale futuro per la Cyber Security?
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Quale è il futuro per la Cyber Security? La sicurezza informatica è un settore chiave proprio dei nostri tempi. Mentre infatti in tutto il mondo la criminalità informatica è in aumento, si cerca di estendere la ricerca e lo studio ad aree più ampie come i conflitti internazionali, l'influenza e il comportamento cibernetico, il diritto informatico e la tecnologia finanziaria digitale.
E' guerra agli hacker e in materia di Difesa e Sicurezza la Cyber Security diventa sempre di più un’arma strategica. Le sfide che ha imposto la pandemia di Covid a livello informatico non sono poche. Le analisi di Leonardo Ex Finmeccanica, durante i primi mesi dell’anno, hanno evidenziato due fenomeni principali relativi alla situazione durante la pandemia.
Asia: hacker cinesi prendono di mira le telecomunicazioni
Da anni tre distinti gruppi hacker cinesi operano per conto dello stato organizzando attacchi informatici per colpire le reti di almeno cinque società di telecomunicazioni del Sud-Est Asiatico.
Martedì la società di sicurezza Cybereason Inc. ha pubblicato un rapporto. L’analisi tecnica afferma che i gruppi hacker hanno condotto una campagna in tutto il sud-est asiatico dal 2017 al 2021 n alcuni casi sfruttando le vulnerabilità della sicurezza nei server Exchange di Microsoft Corp. per ottenere l’accesso ai sistemi interni delle società di telecomunicazioni. Lior Rochberger, Tom Fakterman, Daniel Frank e Assaf Dahan di Cybereason hanno rivelato che l’obiettivo è quello di tenere un monitorgaggio contino per facilitare lo spionaggio informatico:
“L’obiettivo degli aggressori dietro queste intrusioni era quello di ottenere e mantenere l’accesso continuo ai fornitori di telecomunicazioni e facilitare lo spionaggio informatico raccogliendo informazioni sensibili, compromettendo risorse aziendali di alto profilo come i server di fatturazione che contengono dati Call Detail Record (CDR), così come i componenti di rete chiave come i controller di dominio, i server Web e i server Microsoft Exchange”.
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Business agility: Come costruire una vera agilità aziendale | Andrea Biraghi: sfide e opportunità post Covid
Per essere pronti al cambiamento bisogna avere presente le sfide tecnologiche che la società e il "new normal" stanno imponendo: non solo l'Italia, ma molti paesi in Europa, come Francia, Spagna, ma anche Germania, durante l'epidemia di Coronavirus, si sono rivelati impreparati alla nuova sfida. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro da remoto e la protezione dei dati.
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La sicurezza dei satelliti e le loro vulnerabilità sono legate attualmente ad una delle più grandi minacce globali di questo secolo.
La frontiera dello spazio, a sua volta, è la nuova e moderna frontiera per la Cyber Security a livello globale. Per quale motivo? Il ritmo vertigionso con cui avanzano le capacità di sicurezza informatica e di guerra informatica di diverse nazioni e attori non statali rappresenta una sfida enorme per i proprietari delle risorse spaziali in orbita. Oltre a questo la Cina, nel 2021, avrà un’intensa attività di lancio di satelliti per la rete spaziale a supporto dello IoT – 80 satelliti nello spazio per completare la rete, in tre fasi, intorno al 2023. L’IoT spaziale avrà un’ampia copertura e consentirà una facile connessione in tutte le condizioni atmosferiche e in molteplici campi.
Prendere il controllo di un satellite da parte di elementi anomali potrebbe avere conseguenze disastrose.
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Andrea Biraghi ex capo divisione Cyber Security Leonardo ex Finmeccanica, ora CEO Gruppo Comdata. Ex Amministratore Delegato E-Security e Cyberlabs,
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