La risposta al Colonial Pipeline Ransomware
I circa 2,3 milioni di dollari di riscatto in criptovaluta pagato da Colonial Pipeline Co, sono stati così recuperati dal Dipartimento di Giustizia, contrattaccando uno dei più dirempenti attacchi informatici del 2021. Il valore recuperato è parte del riscatto che la principale rete di oleodotti americana aveva pagato dopo l’hacking dei suoi sistemi del mese scorso. L’attacco ha portato a enormi carenze nelle stazioni di servizio della costa orientale degli Stati Uniti.
L’attacco ai sistemi informatici dell’azienda è avvenuto ad inizio maggio quando la Colonial ha dovuto arrestare le sue attività e chiudere l’intera rete dopo il cyber attacco. Blount all’inizo era contrario al pagamento del riscatto, ma ha poi affermato di non avere scelta. “Pagare il riscatto è stata la cosa giusta da fare negli interessi del Paese” ha affermato il CEO durante un’intervista al Wall Street Journal.
Continua a leggere sul blog di Andrea Biraghi
Malware 2021: il rapporto di MalawareBytes e l’aumento di Spyware e HackTools
Tra gli obiettivi dei cyber criminali quello di utilizzare la paura e la confusione dovute alla pandemia per fare nuove vittime, utilizzando campagne dannose e fraudolente di phishing. Tra le campagne: AveMaria, il Remote Access Trojan e AZORult, un malware pericoloso che ruba informazioni. I rilevamenti di malware nei computer aziendali Windows sono diminuiti complessivamente del 24%, ma i rilevamenti di HackTools e Spyware sono aumentati notevolmente, rispettivamente del 147% e del 24%.
Leggi: Andrea Biraghi Cyber Security
Infografica: Violazione dei dati personali – Data Breach – Adempimenti previsti [Fonte: GarantePrivacy]
In materia di privacy, alquanto sensibilizzata in Europa, non è da dimenticare la protezione dati sulle piattaforme social per garantire una maggiore protezione dei dati sensibili dei cittadini dell’UE.
Ad ogni modo vedremo le strategie della Privacy combinarsi con quelle della Cyber Security, e nuove regola sulle cessioni di dati a terze parti e come le stesse li condividono con la quarta, la quinta e via dicendo: dovrà quindi essere compreso come i dati di un’organizzazione vengono utilizzati, archiviati e accessibili da altre parti.
I “cimiteri di dati” diventano un rischio per la conformità: al riguardo la società immobiliare Deutsche Wohnen che per anni ha archiviato illecitamente dati sensibili, è stata duramente sanzionata da Berlino: l’accusa è di aver elaborato in modo inappropriato i dati di inquilini e proprietari di case per un lungo periodo sproporzionato.
Infine, la privacy dei dati, se gestita in modo ottimale, diventa oggi un fattore strategico.
Leggi l’articolo integrale sul sito di Andrea Biraghi Cyber Security
I nuovi principi di sicurezza della National Space Council sono stati redatti con l'obiettivo di aiutare a difendere i sistemi spaziali americani e le infrastrutture critiche dalle minacce informatiche. La Space Policy Directive-5, o SPD-5, promuoverà pratiche all'interno del governo e delle operazioni spaziali commerciali.
Esempi di attività informatiche dannose per le operazioni spaziali includono lo spoofing dei dati dei sensori, l'inceppamento di comandi non autorizzati per la guida e il controllo, codice dannoso e attacchi denial-of-service.
Leggi su Andrea Biraghi - Cybersecurity e sistemi spaziali: i principi di sicurezza della National Space Security
Cyber Security Leonardo ex Finmeccanica: le strategie sono quelle di aumentare e migliorare la capacità di resilienza cyber dell’Europa, questa l’intenzione espressa da Alessandro Profumo durante il Cybertech Europe 2019 a Roma. [...continua a leggere su Andrea Biraghi, Ultime notizie Cyber Security]
Cyber Security Leonardo: le strategie di rezilienza sono anche dedicate alla città e alle sue importanti infrastrutture: questo per affrontare gli innumerevoli rischi ai quali l’ambiente urbano è esposto. [...]
La sicurezza informatica aerospaziale richiede un approcio qualificato e maturo: questo è stato il messaggio principale della conferenza intenazionale Cyber Security for Aerospace nella sede di Leonardo a Chieti.
La conferenza con l’obiettivo di affrontare e approfondire i temi legati alla sicurezza informatica per il settore aerospaziale ha coiciso con l’inaugurazione della nuova Customer Experience Area di Leonardo e l’ufficializzazione degli ultimi dati relativi al progetto Cyber trainer sviluppato da Leonardo in collaborazione con l’Ateneo Aquilano e la Regione Abruzzo. Cyber Trainer addestrerà gli operatori della cyber security che testarenno nuove tecnologie contro le minacce informatiche.
Il settore dell’Aerospazio sta attraversando infatti un periodo di cambiamenti tecnologi e digitali radicali: la space economy attrae cifre sempre più ingenti, ma gli attacchi informatici mettono a repentaglio il settore. Ciò confermato anche da un rapporto di Kaspersky in collaborazione con la Zayed University di Dubai, intitolato Cyberthreat profile of space infrastructure.
Le minacce alle infrastrutture sono esaminate in dettaglio, in un momento in cui sempre più paesi – tra stati e aziende private – stanno puntando in questa direzione, non ultimi gli Emirati Arabi Uniti con la missione Hope.
Finanziata dall’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, la Zayed University (ZU) ha progettato una camera di simulazione di Marte per studiare l’ambiente del pianeta rosso prima delle missioni con equipaggio. Inoltre, i ricercatori ZU hanno pubblicato una libreria di firme spettrali per l’ambiente degli Emirati Arabi Uniti utilizzando sensori remoti iperspettrali e altri.
L’infrastruttura spaziale comprende sistemi mission-critical come razzi, stazioni orbitali, satelliti, sistemi aerei senza equipaggio, sonde spaziali, robotica e sistemi di comunicazione spazio-terra. Proprio come qualsiasi altra infrastruttura critica, quella spaziale spesso incorpora una rete aziendale che ospita servizi di posta elettronica, servizi elettronici e file server e i dati raccolti da sonde, sistemi e sensori.
Continua a leggere su Andrea Biraghi Cyber Security
Gli strumenti di sicurezza dell’Intelligenza Artificiale possono aiutare a mitigare i bias negli algoritmi.
Bias: forma di distorsione cognitiva causata dal pregiudizio e può influenzare ideologie, opinioni e comportamenti. In informatica, il bias algoritmico è un errore dovuto da assunzioni errate nel processo di apprendimento automatico.
Così anche gli algortimi sbagliano, in base ad errori sistematici di giudizio o di interpretazione, portando a un errore di valutazione o a formulare giudizi poco oggettivi. Tutto ciò avviene nel processo di apprendimento automatico o in base a set di dati errati.
Però, man mano che l’IA prolifera, i ricercatori iniziano a richiedere tecnologie che possano favorire la fiducia nei sistemi basati sull’IA. Ad oggi i consumatori sono incerti se afidarsi o meno ad una decisione presa da un sistema di intelligenza artificiale. Ad esempio per ciò che riguarda un prestito bancario, ad esempio. Hanno paura per lo più di decisioni rischiose. L’equità, inoltre, può essere una qualità che sfugge ai sistemi di intelligenza artificiale, ma questo avviene principalmente a causa di distorsioni negli algoritmi e nei set di dati.
Così i ricercatori cercano di addestrare sistemi sempre più sicuri e gli strumenti di sicurezza vengono appunto progettati per impedire che i sistemi stessi assumano comportamenti rischiosi. Si è iniziato anche a etichettare i vari comportamenti con ricompense, per fa apprendere l’IA in modo interattivo.
Gli strumenti di sicurezza così cercano anche di affrontare la mitigazione dei così detti “pregiudizi” che si formano duramte la fase della progettazione e training.
Continua a leggere sl blog di Andrea Biraghi
Reti neurali artificiali e Cyber Security: ’intelligenza artificiale, sempre più utilizzata per prevedere, identificare ed eliminare minacce informatiche, sta per rivoluzionare la sicurezza informatica?
La velocità nel 2020 è diventata infatti indispensabile e per un essere umano analizzare grandi volumi di dati è pressochè impossibile, questo è il caso di un gran numero di data log relativi agli attacchi informatici.
Leggi anche Cyber Security e AI le sfide del 2020
Le reti neurali artificiali oggi svologono un ruolo sempre più importante nella gestione della rete: tecnologia che resa più flessibile e sciura potrebbe sempre più migliorare il rilevamento di falsi allarmi. Allo stato di fatto la quantità di ricerca condotta sull’applicazione di reti neurali per rilevare le intrusioni sono limitate, anche se diversi studi hanno rilevato che l’utilizzo di reti neurali artificiali può identificare un attacco in situazioni ove le regole non sono note e con maggior coerenza. Le sfide future sono l’affidabilità e la precisione nell’identificazione delle intrusioni in rete non sicure.
In che modo quindi l’Intelligenza Artificiale potrebbe rivoluzionare la sicurezza informatica del futuro?
Agenda Digitale spiega quali sono i progressi fatti nel campo analizzando un recente rapporto di Forrester Research: tra questi la biometria e l’elelaborazione del linguaggio neurale. Se la biometria può contribuire a ridurre i tassi di frode e migliorare il livello di sicurezza contro gli attacchi cche utilizzano credenziali rubate, la tecnologia legata all’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) è in grado di leggere e comprendere i testi scritti dall’uomo. IBM Watson per la Cybersecurity, ad esempio, comprende il testo scritto e quindi può essere utilizzato ai fini di un’analisi aggiuntiva.
Leggi l’intero articolo su Andrea Biraghi Cyber Security
CoronaVirus, #CyberSecurity e digitalizzazione: sino ad ora la digitalizazone non era mai stata messa cosi tanto alla prova. Questo non solo rigurada lo smart working, ma la tenuta della sicurezza, la gestione delle vuomerabilità e la capacitò di reti e sistemi. Una questione che riguarda da vicino la CyberSecurity.
La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno portato le le organizzazioni a escludere i grandi incontri mettendo alla prova chiunque non abbia mai sperimentato il lavoro da remoto. Gli stessi lavoratori, che operavano sotto la sicurezza della connettività in ufficio oggi si trovano in una situazione molto diversa con le stesse richieste di solida sicurezza relativa alla gestione dei dati e il loro trasferimento. Ci si trova quindi a dover affrontare rischi che non sono affatto trascurabili: reti Wi-Fi domestiche non garantite, dispositivi intelligenti non garantiti e innumerevoli altre variabili che trasformano il proprio laptop in un “cavallo di Troia”. La sfida così diviene quella di garantire livelli di sicurezza elevati anche a casa.
Il problema infatti è la poca preparazione di molte aziende riguardo la digitalizzazione, che le espone alle potenziali minacce.
Leggi l’articolo integrale su Andrea Biraghi Blog
Leggi anche Emergenza CoronaVirus: le Start up e il lavoro da remoto
Andrea Biraghi ultime notizie e biografia su andreabiraghi.org
Sicurezza infrastrutture critiche e dei sistemi strategici: una nuova minaccia ransomware
L’avviso della CISA avviene in risposta a un attacco informatico mirato a una struttura di compressione di gas naturale che ha utilizzato lo spear-phishing per fornire ransomware alla rete interna dell’azienda.
IMPATTO: pur non avendo avuto conseguenze sul controllo delle operazioni e sui controllori logici (PLC) l’arresto operativo, deliberato, ha avuto però conseguente perdita di produttività e ricavi.
CONSEGUENZA: i dati critici sono stati cirttografati e i server sono stati messi fuori servizio per due giorni.
Leggi tutto su Andrea Biraghi Blog
Ora che il gruppo di hacker russi ReVil ha dichiarato la sua responsabilità nell’attacco ransomaware via Kaseya , il presidente russo Biden è ora sotto pressione: si cerca il responsabile. Nel frattempo, l’hack Synnex arriva qundi in un momento delicato. Gli hacker farebbero parte di APT29 o Cozy Bear, secondo Bloomberg, gruppo collegato al servizio di intelligence estero russo, l’SVR.
Il gruppo Cozy Bear è stato precedentemente accusato di aver violato il Comitato nazionale democratico nel 2016, nonché di aver compiuto la storica violazione della sicurezza informatica contro SolarWinds, che ha colpito circa 100 società statunitensi e nove agenzie federali. Gli hacker russi sono così anche accusati di aver violato un appaltatore del Comitato nazionale repubblicano la scorsa settimana, all’incirca nello stesso periodo dell’hack Kaseya, il più grande attacco ransomware globale mai registrato, che ha colpito tra 800 e 1.500 aziende.
L’attacco secondo i ricercatori di sicurezza e VSA Kaseya Ltd – dopo un’attenta analisi da parte della società di sicurezza informatica Emsisoft – è stato operato dal noto gruppo REvil, il gruppo ransomware che circa un mese fa ha raccolto un pagamento di 11 milioni di dollari dal produttore di carne JBS SA ha iniziato un attacco diffuso che ha probabilmente infettato centinaia di organizzazioni in tutto il mondo e decine di migliaia di computer, secondo gli esperti di sicurezza informatica
Continua a leggere su Andrea Biraghi
Andrea Biraghi ex capo divisione Cyber Security Leonardo ex Finmeccanica, ora CEO Gruppo Comdata. Ex Amministratore Delegato E-Security e Cyberlabs,
227 posts